ARTICOLO SCRITTO PER IL BLOG MATITA E FORCHETTA “Fa’ che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo”. Ippocrate, nel 400 a.C., fu il primo a riconoscere l’incredibile potere del cibo sulla nostra salute. Considerato il padre della Medicina moderna, molte delle sue intuizioni sono state confermate da numerosi studi scientifici e oggi è via via crescente la consapevolezza che un’alimentazione varia ed equilibrata sia alla base del benessere e della salute di ognuno di noi, mentre un'alimentazione inadeguata incida negativamente sul benessere fisico e psicologico, rappresentando uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza di numerose malattie croniche. Fin dai tempi più antichi erbe, spezie e alimenti sono stati usati a scopo terapeutico: lo zenzero ad esempio, tanto in auge nei tempi moderni, è in realtà da millenni utilizzato dalle popolazioni asiatiche per combattere raffreddore, febbre, nausea e cattiva digestione. Oltre alla Nutraceutica, esistono ormai protocolli dietetici specifici per numerose patologie e quadri clinici. Sebbene la dieta non si sostituisca alle terapie farmacologiche, è stato osservato che determinate abitudini alimentari possono fare la differenza. Vediamo alcuni esempi. Il reflusso gastroesofageo è una patologia diffusissima: si stima che ne soffra il 30% della popolazione ed è caratterizzata da bruciore e acidità di stomaco dovuti alla risalita del contenuto gastrico a livello dell’esofago. Oltre a calare di peso se presente sovrappeso, è bene ridurre l’apporto di cibi aciduli come pomodori, agrumi, aceto e di alimenti stimolanti come caffè, tè, cioccolato, menta, aglio, cipolla e cibi piccanti. E’ consigliabile evitare pasti eccessivamente grassi o abbondanti, ridurre zuccheri, dolci e cereali raffinati, bere acqua a temperatura ambiente, limitare le bevande gassate ed evitare chewing-gum e caramelle. Quando il disturbo non è eccessivamente grave, queste semplici accortezze possono risolvere il problema, come nel caso di Luigi, che soffriva di forte reflusso e a 2 mesi dall’inizio della dieta ha dichiarato di non aver “mai più avuto acidità”. Un altro disturbo spesso trascurato è la cefalea, patologia del sistema nervoso caratterizzata da dolore alla testa tale da compromettere fortemente la vita sociale di chi ne soffre. Non sono pochi i casi di remissione per migliorato stile di vita, ma esistono molte situazioni in cui è complicato determinare la causa del disturbo.
A livello alimentare, il mal di testa può avere molteplici origini ed essere il primo segnale di ipersensibilità e intolleranza. Gli alimenti che possono determinare cefalea in soggetti sensibili sono moltissimi: latte, cioccolato, agrumi, tè, caffè e frutta secca. Sostanze come tiramina, fenilalanina, istamina, caffeina, alcol, nitrati, solfiti, glutammato monosodico e aspartame sono presenti in numerosissimi alimenti: formaggi stagionati, legumi, cibi in scatola e non solo. E’ facilmente intuibile la difficoltà diagnostica e sarebbe superficiale ridurre il problema ad una semplice relazione causa-effetto. Negli ultimi anni si parla sempre di più dell’utilizzo della Dieta Chetogenica per il trattamento dell’emicrania. Si tratta di un’alimentazione basata su un elevato consumo di grassi e bassissimo di carboidrati, principalmente conosciuta per gli incredibili effetti sulle epilessie infantili resistenti ai farmaci: viene così indotta la produzione dei corpi chetonici, che si sostituiscono ai carboidrati e diventano la principale fonte energetica di diverse cellule tra cui i neuroni. Gli studi del Prof. Cherubino Di Lorenzo, neurologo dell’Università La Sapienza di Roma, sono sorprendenti: “I corpi chetonici smorzano l’infiammazione neurogena che è comune sia all’epilessia che all’emicrania e modulano la frequenza di scarica dei neuroni. Abbiamo osservato che i pazienti che si sottopongono alla dieta chetogenica hanno meno attacchi di cefalea. In molti casi, i mal di testa addirittura spariscono durante la chetosi.” Attenzione al fai da te: per adottare un’alimentazione di questo tipo è necessario affidarsi a professionisti per evitare carenze e conseguenze potenzialmente gravi. Cosa abbiamo imparato: 1. L’alimentazione gioca un ruolo di primaria importanza nel mantenimento di uno stato di salute, ma è sempre più conosciuto il potere del cibo nella prevenzione e nel trattamento di numerose patologie. 2. Evitare particolari alimenti, migliora significativamente bruciore e acidità nel reflusso gastroesofageo. 3. Esistono diversi approcci dietetici nel trattamento delle cefalee, ma è consigliabile affidarsi a dietologi, biologi nutrizionisti o dietisti affinchè le indicazioni siano personalizzate e sicure.
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Aprile 2018
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Dott.ssa Francesca Brun |
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